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«Il capolarato è un fenomeno purtroppo diffuso. Quando, ormai alcuni anni fa, Fai Cisl istituì il numero verde denominato S.O.S Caporalato, la prima segnalazione di “capolarato” arrivò in provincia di Pisa. Al numero verde ci si può rivolgere per denunciare abusi e ricevere assistenza di base, ma anche per avviare azioni legali più complesse contro il datore di lavoro».

Lo ha detto Lara Azie, coordinatrice provinciale di Fai Cisl per Pisa e Livorno, in una intervista pubblicata sul numero di Toscana Oggi datato domenica 4 dicembre.

La sindacalista ha parlato anche degli incidenti sul lavoro che in agricoltura sono più frequenti che altrove

«Un infortunio su quattro registrato nella banca dati del sistema Infor.Mo dell’Inail interessa il comparto agricolo. In terreni tradizionali che presentano pendenze rilevanti e terrezzamenti e dove, per la raccolta, si utilizzano macchinari, occorre prestare massima attenzione per evitare incidenti. È proprio la mancata percezione del pericolo che induce i lavoratori ad agire in modo scorretto e a mettere in pericolo la propria salute. Utile sarebbe promuovere una campagna di sensibilizzazione sui rischi nelle operazioni manuali, ma anche in quelle meccanizzate, ad esempio, della raccolta delle olive». 

Capitolo stranieri. Senza manodopera straniera molti imprenditori farebbero fatica ad organizzare anche solo la raccolta dei frutti della terra... osserva il giornalista Andrea Bernardini Lara Azie: gli immigrati che ottengono un permesso di soggiorno a tempo determinato per partecipare ad una campagna di raccolta di questo o quel prodotto agricolo, sono a conoscenza dei propri diritti?

«Non lo sono. Ed è anche per questo che il nostro sindacato ha moltiplicato gli sforzi per fornire - tramite le proprie nostre strutture, gli uffici di servizi e gli operatori - assistenza ed informazione a tutti i lavoratori, italiani e stranieri. Abbiamo stampato volantini tradotti in quattordici lingue, facciamo assistenza ad personam , mettendo a conoscenza il lavoratore dei diritti e dei doveri nel lavoro agricolo. Informandolo, ad esempio, dei fondi Fimi (integrativi delle prestazioni già erogate da Inps ed Inail) cui poter accedere nel caso di assenze per malattia ed infortunio. O dell’esistenza del fondo Fisa, grazie al quale è possibile ottenere il rimborso per spese mediche specialistiche, sanitarie ed ospedaliere, per le diagnosi, per le protesi ortopediche ed acustiche. Ai nostri utenti spieghiamo com’è possibile avere accesso ad un ammortizzatore sociale (la disoccupazione agricola), vera e propria integrazione salariale per il lavoratore».