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Bene il piano regionale di contrasto alla povertà. Ma la piena inclusione delle famiglie più fragili si ottiene in un solo modo: favorendo il loro ingresso nel mercato del lavoro. Così la segreteria territoriale della CISL di Pisa Giorgia Bumma intervistata da Simona Giuntini per la trasmissione Generazioni CISL in onda sull'emittente 50 Canale.

Dopo l’anno horribilis del 2020 segnato dalla pandemia, il 2021 si è chiuso con cifre sulla povertà assoluta decisamente non confortanti.

Quasi due milioni di famiglie – nello scorso anno – non avevano risorse sufficienti per sostenere le spese essenziali e incomprimibili per vivere: dal cibo all’affitto, dalle cure al riscaldamento. Lo certifica l’Istat nel suo ultimo rapporto annuale sulla povertà assoluta in Italia. 

Tra le famiglie povere: il 42.2% risiede al sud e il 42.6% al nord. Tra i poveri l’Istat annovera 1 milione e 400mila minori, 1 milione e 86mila giovani tra i 18 ed i 34 anni, 2 milioni e 361 mila adulti under’ 65 e 743mila anziani. 
Dati destinati, purtroppo, a peggiorare drasticamente con l’innalzamento della inflazione. 


A fronte di tutto questo, nel maggio di quest’anno, la Regione Toscana ha approvato un piano regionale di contrasto alla povertà. Un piano che prevede un pacchetto di interventi da oltre 71 milioni di euro, distribuiti su tre anni e finalizzati a ridurre le cause dell’impoverimento e a sostenere le persone nel percorso di uscita dalle condizioni di marginalità.