È in programma domani - nei laboratori di Medicina legale - l'autopsia sul corpo della psichiatra Barbara Capovani, aggredita la sera di venerdì all'interno dell'ospedale Santa Chiara di Pisa e spentasi dopo una agonia di un paio di giorni.
<La nostra collega Barbara Capovani è stata vittima di un omicidio brutale - commenta Giuseppe Celona segretario regionale di Cisl medici - compiuto da chi un medico non si aspetterebbe mai: un proprio paziente. Purtroppo le statistiche indicano gli psichiatri come gli specialisti maggiormente esposti ad aggressioni sul lavoro. Ciò appare intuitivo e facilmente spiegabile, anche in considerazione del fallimento della riforma che ha abolito gli ospedali psichiatrici giudiziari, sostituiti dalle Rems. Rems dove i posti sono sempre molto al di sotto delle necessità>.
<Purtroppo dopo gli psichiatri come la povera Barbara , al secondo posto di questa triste classifica delle vittime di aggressioni fra i sanitari si collocano i medici dell’emergenza/urgenza. In tal caso a scatenare le aggressioni sono spesso ragioni logistiche, le carenze di personale e di posti letto, causa di lunghe attese in Pronto Soccorso che alla fine esasperano la gente>.
Anche nel caso dell’omicidio della collega Barbara Capovani - scrive il sindacalista - sono intervenuti fattori esterni, la gestione dei malati psichiatrici più pericolosi, appunto, ma anche la sicurezza del vecchio ospedale Santa Chiara, dotato di edifici abbandonati ed in stato di degrado, sede di attività sanitarie residuali che non hanno potuto trovare posto nell’Ospedale di Cisanello , ancora in fase di ampliamento, con ritardo rispetto a quanto previsto originariamente.
Adesso è il tempo del dolore e del cordoglio per la morte di Barbara ma, affinché il suo sacrificio almeno non sia stato vano, per quanto assolutamente evitabile, dovrà presto arrivare il tempo della riflessione e dei cambiamenti conclude Celona.