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NE PARLA LA PRESIDENTE DI ADICONSUM LIA GAGLIARDI SUL NUMERO DI <TOSCANA OGGI> IN USCITA

<Negli ultimi mesi le bollette dell’energia elettrica sono cresciute, in media, del 65%, quelle del gas del 59.2%»: lo ha ricordato Lia Gagliardi presidente dell'associazione dei consumatori Adiconsum, intervistata da Andrea Bernardini sul settimanale <Toscana Oggi> in arrivo nelle case degli abbonati. Ma a cosa sono dovuti questi aumenti a doppia cifra? «L’allentamento delle misure di lockdown - ricostruisce Gagliardi ha fatto aumentare repentinamente la necessità di approvvigionamento delle materie prime. I prezzi dei prodotti energetici, su scala globale, sono schizzati: il prezzo del solo gas naturale, dall’inizio del 2021 ad oggi, è quintuplicato. A pesare non solo solo le quotazioni, ma anche i costi dei permessi richiesti alle aziende fornitrici per l’emissione della anidride carbonica».
Un tema, questo, particolarmente sentito in Europa... «E questo per più fattori: perché nella prima parte dell’anno le temperature sono state più rigide delle attese. Per una carenza di capacità produttiva - la generazione di gas si è dimezzata nell’ultimo decennio. Per la recente tensione geopolitica dovuta alla guerra in Ucraina. Il tutto sullo sfondo della transizione ecologica promossa e difesa dalla Commissione europea, finita inevitabilmente sul banco degli imputati per la sua incidenza sull’aumento dei costi».
In questo frangente il Governo ha difeso a sufficienza di cittadini ed imprese? «Il Governo è intervenuto con interventi tampone per contenere gli aumenti annullando gli oneri generali di sistema, potenziando il bonus sociale, tagliando le accise e riducendo l’Iva del gas al 5%. Ma questi interventi tampone non possono costituire il futuro della politica energetica del paese: serve una politica economica ed energetica più strutturata».
Già, ma come? «Utile sarebbe creare un mercato europeo dell’energia, accellerare la transizione ecologica ed energetica, ricavando il 70% dell’energia da fonti rinnovabili ed a basso impatto ambientale (l’eolica, solare): solo così sarà possibile ridurre le bollette. Per dirla con le parole del ministro Cingolani: “L’Italia sta pagando errori storici come paese per non aver diversificato la nostra produzione energetica i nostri compagni Ue non si sono fermati come noi a gas e a poche rinnovabili. Quello che non dobbiamo fare è perdere il treno delle nuove tecnologie. Dobbiamo accelerare le sorgenti rinnovabili"».
Quanto incide in una bolletta il costo della materia prima? «La spesa per la materia prima del gas e dell’energia elettrica pesa per circa il 40% della bolletta. È dunque una voce fondamentale da valutare quando siamo chiamati a scegliere tra un'offerta e l’altra. Chiaramente il gas metano e l’energia elettrica vengono comprati sul mercato all'ingrosso e il loro valore cambia continuamente e da un gestore all’altro perché dipende dal momento e dal prezzo d’acquisto. La spesa per la materia prima racchiude diverse componenti: il costo di acquisto della materia prima, la commercializzazione e la vendita al dettaglio del fornitore (divisa in quota fissa e variabile) e gli oneri aggiuntivi di carattere generale».