«L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro»: così recita l'articolo 1 della nostra Costituzione. Ma come incrociare al meglio formazione, domanda ed offerta di lavoro? Lo ha chiesto il segretario generale Dario Campera, ieri pomeriggio alla cassa edile presentando ai candidati-sindaco i temi de <la città che vogliamo>.
<È una delle dodici fatiche di Asterix - ha osservato Campera. Diversi governi, anche nel recente passato, hanno tentato di trovare soluzioni per garantire l'occupazione: prima attraverso gli uffici di collocamento, poi con i Centri per l'impiego supportati dai navigator. Il risultato non è cambiato molto: si fa fatica a collocare disoccupati e inoccupati. Solo il 5% delle domande presentate a un centro per l’impiego trovano risposta. Sull’altro fronte, si verificano casi paradossali: su 3mila ‘professionalità’ richieste da aziende della nostra provincia, si presentano candidati solo per il 50% di esse>.
Insomma, qualcosa non funziona.
<Di fronte a tutto questo - ha proseguito il segretario generale della Cisl - i Comuni non possono fare un passo indietro, scaricando la responsabilità su Regione e Province, titolari per il lavoro. Ma dovrebbero prendere in mano la situazione: perchè hanno il polso del territorio, perchè conoscono le esigenze delle aziende ed al contempo degli inoccupati>.
Abbiamo già alcuni strumenti che possono aiutarci: <il Patto per la Formazione ed il Patto per il lavoro, grazie ai quali la Regione, attraverso le Province, stanzia risorse e coinvolge i vari attori sul territorio – parti sociali e datoriali, scuole e università – con l’obiettivo dichiarato di favorire la massima occupazione.
Riteniamo, poi, utile affiancare a questi Patti, una cabina di regia per lo sviluppo del buon lavoro, in cui coinvolgere tutti gli attori protagonisti: le associazioni datoriali, le associazioni sindacali, le Università, le scuole, l'Opera del Duomo, le agenzie formative. Ecco il Comune dovrebbe cordinare questa cabina di regia. Uno strumento utile per monitorare la richiesta di lavoro nel territorio. Ma anche per individuare le aziende virtuose, che applicano i criteri di benessere lavorativo, premiandoli con un bollino di qualità>.
E ancora: <Insieme a Cgil ed Uil abbiamo proposto e stiamo proponendo a tutti i comuni ed aziende pubbliche, la sottoscrizione di un protocollo locale per gli appalti, sulla scia del protocollo regionale: per garantire ai lavoratori la giusta retribuzione e l'applicazione corretta delle norme sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro: non possiamo tollerare questa scia di morti sul lavoro, quando anche le amministrazioni pubbliche applicano contratti «pirata» o favoriscano il dumping contrattuale>.
E poi il racconto di una piccola esperienza: <anche la Cisl ha aperto uno sportello lavoro. Non vuole sostituirsi ai Centri per L'impiego, ma essere un aiuto per chi deve entrare nel mercato del lavoro del lavoro, chi è messo ai margini, chi sta perdendo il lavoro. Uno sportello che sta stringendo collaborazioni con le Agenzie per il lavoro, le Agenzie Formative e Associazioni datoriali>.