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ALLA CONFERENZA REGIONALE SULL'AGRICOLTURA L'INTERVENTO DEL SEGRETARIO FAI CISL MASSIMILIANO GORI
 
<Non dovremmo limitarci a sentire il buon sapore dei prodotti toscani, dovremmo trovarci anche il dolce della legalità, della giusta remunerazione e del rispetto di tutti i lavoratori coinvolti nella filiera alimentare; e saper riconoscere l'amaro dell'illegalità, dello sfruttamento e del caporalato>: Lo ha detto il segretario generale della Fai-Cisl Toscana Massimiliano Gori, parlando anche a nome di Flai-Cgil e Uila, nel suo intervento alla Conferenza regionale dell'agricoltura e dello sviluppo rurale, in corso a Firenze.
<Quando leggiamo i marchi DOP, IGT, DOC e quando parliamo con enfasi di qualità alimentare – ha aggiunto Gori – dovremmo porci anche questo problema morale. È giusto vantarsi di aver abolito - il 30 novembre 1786 -  la pena di morte. Ma dovremmo anche preoccuparci seriamente per il fatto che ancor oggi assistiamo ad un così vasto fenomeno di capolarato, apice dello sfruttamento della persona; e tutto questo mentre morti ed incidenti gravi in agricoltura hanno raggiunto numeri molto alti. Se vogliamo parlare di qualità alimentare, facciamo in modo che questa qualità ricada anche su chi la produce>.
<Il nostro – ha proseguito il segretario Fai-Cisl - è un appello alla coscienza di tutti: la cultura non può essere identificata solo nell'arte, ma anche e soprattutto nel rispetto. Mettiamo in vetrina le buone pratiche; ai turisti non spieghiamo solo quanto sono buoni i prodotti toscani, facciamo in modo che sappiano di assaggiare anche tutela e rispetto>.
Ricordando che la Toscana è la regione più boscata d'Italia, Gori ha poi parlato degli operai forestali che, ha detto <sono stati incensati lo scorso 17 maggio> in occasione della giornata dedicata ai professionisti dell'antincendio boschivo svoltasi alle Cascine, <e che ora in sede di rinnovo contrattuale sarebbe opportuno remunerare in modo adeguato, per quanto vengono elogiati>.