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L'assessorato all'Ambiente della Regione convochi le parti sociali per approfondimenti su impianti e politiche di economica circolare e sulle prospettive che la nuova stagione apre in termini di occupazione e sviluppo

«Sui rifiuti la Toscana non ha più tempo, occorre andare speditamente nella direzione tracciata dalla Regione, con il coinvolgimento della cittadinanza, dei comuni e dei sindacati. Per questo ci aspettiamo che l'assessorato all'Ambiente della Regione convochi le parti sociali per approfondimenti sia sul tema degli impianti e delle nuove politiche di economica circolare, sia sulle prospettive che la nuova stagione apre in termini di occupazione e sviluppo».


A dirlo è il segretario generale della Fit-Cisl Toscana, Franco Fratini, in un intervento che analizza la situazione della gestione dei rifiuti nella nostra regione che "presenta una situazione non omogenea, diversa da comune a comune, in quanto nel tempo le varie amministrazioni comunali, a seconda degli interessi locali e delle associazioni dei cittadini, applicano modalità differenziate"; in particolare <ancora oggi insistono sul territorio resistenze al processo di integrazione> e <la raccolta differenziata è ancora molto diversa da città a città>, mentre <la politica dell'economia circolare stenta a decollare>.
<Abbiamo colto con favore l'indicazione della Regione verso politiche di economia circolare, verso la creazione di un vero business dell'industria del riciclo, con la dotazione di impianti innovativi e tecnologicamente avanzati> afferma Fratini, ma <non c'è tempo da perdere, in quanto questo settore ha la possibilità di accedere ai fondi che derivano dal PNRR (circa 400 milioni di euro per la Toscana)>, ma proprio per questo i progetti <vanno realizzati entro il 2026>. <È necessario quindi fare in fretta – aggiunge il segretario Fit - partendo subito dall'ammodernamento degli impianti esistenti con l'introduzione di nuove tecnologie, l'acquisto di nuovi mezzi e la realizzazione di nuovi impianti, con una attenzione particolare al tema delle tariffe>.
Proprio la realizzazione effettiva degli impianti resta uno dei nodi da sciogliere, perché "entro orizzonti visibili non è ipotizzabile una condizione gestionale <a rifiuto zero> e per chiudere il ciclo resta necessario individuare da subito come smaltire la frazione comunque residua; in quest'ottica è <decisivo il coinvolgimento della cittadinanza e dei comuni" per superare "le storiche contrapposizioni ideologiche> e <passare alla realizzazione effettiva degli impianti sul territorio, passaggio indispensabile per andare speditamente nella direzione tracciata>.
<Il sindacato -conclude Fratini - senza preconcetti e ideologie è pronto ad assumersi le proprie responsabilità, guardando alle strategie di settore, in ottica di un futuro realmente sostenibile, con progetti realmente realizzabili> ma deve essere coinvolto e per questo chiede al più presto una convocazione da parte dell'assessorato all'Ambiente.