Lo sportello bancario? Un miraggio per tanti cittadini. Per recarsi in filiale, prelevare denaro contante, «confessarsi» con il direttore, oggi, molte persone devono salire in auto e percorrere lunghi tratti di strada. La chiamano desertificazione bancaria e, in effetti, un territorio che viene privato del presidio di una banca assume rapidamente l’aspetto di un deserto, almeno dal punto di vista economico e sociale. Di tutto questo ha parlato Riccardo Colombani, 55 anni, originario di Vecchiano (Pisa) dal 15 gennaio 2019 segretario generale di First Cisl in una intervista rilasciata a Toscana Oggi.
Colombani, lo «sportello» (bancario) della porta accanto è ormai un privilegio per pochi abitanti. In questi anni abbiamo visto chiudere, una dopo l’altra, filiali di questa o l’altra banca. Come si spiega? «L’abbandono dei territori si spiega in due modi. Il primo è la volontà delle banche di tagliare i costi: nella lunga stagione di tassi bassissimi che ci siamo appena lasciati alle spalle questo è stato, insieme alle commissioni sui servizi di investimento, un mezzo per fare utili. Il secondo è il gigantismo bancario: su spinta delle autorità di regolazione e della politica europea e italiana sono state incoraggiate molte fusioni nella convinzione che con banche sempre più grandi sarebbe stata assicurata la stabilità».
La chiusura degli sportelli quali effetti sta avendo sulla clientela? «Le ricadute sono pesanti in termini sociali e economici. Negli anni in cui la desertificazione è avanzata più velocemente il credito alle imprese minori, che danno lavoro a 12 milioni di persone, si è ridotto in misura considerevole. Le difficoltà sono aumentate anche per le famiglie. Nel nostro Paese solo il 26% degli anziani compresi tra 65 e 74 anni utilizza il banking online. In Francia, per fare un raffronto, nella stessa fascia d’età, il 52% degli utenti fa uso di pc e smartphone per dialogare con la loro banca. Eppure le banche francesi hanno mantenuto il radicamento sui territori: nel Paese dell’Oltralpe ogni 100mila abitanti ci sono 52 sportelli, in Italia 37. Ciò significa che la digitalizzazione viene usata dalle nostre banche come un alibi per il taglio dei costi».
La desertificazione bancaria quali effetti ha avuto, invece, sulla forza-lavoro? «Negli ultimi sei anni sono andati persi 33mila posti di lavoro: un prezzo pesante, anche se la nostra categoria dispone di meccanismi di solidarietà che hanno consentito di assorbire il colpo. Ma è un danno soprattutto per il Paese: dalle banche passano il credito e le politiche per il risparmio, due leve fondamentali per la crescita L economica, soprattutto nel momento in cui dobbiamo tradurre il Pnrr dalle parole ai fatti».