La manovra portata in parlamento dal governo Meloni recepisce diverse delle istanze che erano state presentate dalla Cisl ai candidati a Camera e Senato nella sua «Agenda sociale».
Lo ricorda lo stesso sindacato, che non ha aderito alla mobilitazione indetta da Cgil ed Uil: «esercitare responsabilità, conquistare tavoli di confronto paga» è la lettura della confederazione.
COSA HA OTTENUTO LA CISL - Il Governo ha stanziato ventun miliardi di euro contro il caro energia, «destinati» - fino a marzo 2023 a lavoratori, pensionati, famiglie ed imprese. Innalzata a 15mila euro la soglia Isee per usufruire di sconti in bolletta. Migliorati i congedi parentali e potenziato l’assegno unico per i nuclei numerosi. Stanziate risorse per assunzioni e stabilizzazioni di donne e giovani. E poi la riduzione dei prezzi sugli acquisti dei beni essenziali. Un taglio ulteriore del cuneo fiscale sul lavoro. Ridotta la tassazione degli accordi di produttività. Scongiurato lo scalone della Legge Fornero.
COME CISL INTENDE MIGLIORARE IL DDL BILANCIO - Tutto bene, dunque? No. La manovra – è il ragionamento della confederazione – va migliorata. Serve una piena rivalutazione delle pensioni. No ai vincoli su opzione donna. Occorre rafforzare l’intervento su famiglie e sulla conciliazione vita – lavoro. No all’innalzamento delle soglie di utilizzo dei voucher. Serve, poi – osserva Cisl – abbattere l’Iva anche sui beni di largo consumo a vantaggio delle famiglie più fragili. Azzerare la tassazione sugli accordi di produttività e includere i settori pubblici. Migliorare l’intervento sul cuneo fiscale, prevedere il taglio del 3% fino ai 35mila euro. Contro l’evasione, occorre aumentare la tracciabilità dei pagamenti. Servono più risorse per assunzioni e stabilizzazione dei lavoratori pubblici. Aumentare le risorse erose anche dall’inflazione su sanità, scuola, servizi sociali, non autosufficienza. Assicurare interventi per sostenere il potere di aquisto di salari e pensioni. Mantenere e rilanciare le risorse per il contrasto alla povertà.
L’INCONTRO DI MERCOLEDI – Temi, questi, che sono stati oggetto di un confronto tra il sindacato e il governo a palazzo Chigi, trovando ascolto attivo nel presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Unitamente alla partita della manovra, la Cisl ha anche sollecitato l'apertura di una stagione di confronto sulle riforme e i tanti dossier aperti. «Il Governo, a seguito delle nostre richieste, ha annunciato l’avvio di primi tavoli di confronto, a partire da quello sulle pensioni, che si aprirà il 19 gennaio. Nello stesso mese, secondo quanto riferito dai ministri, avranno luogo le prime riunioni su salute e sicurezza (convocate per il 12 gennaio, politiche industriali e aiuti alle imprese, pubblica amministrazione>.
Consideriamo rilevanti e significativi gli impegni assunti - commenta il segretario generale confederale Luigi Sbarra. Ora è importatne dare seguito alle disponibilità annunciate sia migliorando la Legge di Bilancio, sia nella prospettiva di avviare una stagione di cambiamento partecipato sulle riforme.