<Il blocco della cessione del credito e dello sconto in fattura sui bonus edilizi, compreso il superbonus, mette a rischio migliaia di aziende e altrettanti posti di lavoro, anche nella nostra regione. La Toscana è stata infatti una delle prime regioni per l'utilizzo del superbonus con ricadute, positive sul numero di imprese e di lavoratori nel post pandemia. Eliminare in maniera brusca questo percorso con il blocco della cessione del credito e dello sconto in fattura vuol dire far collassare il settore delle costruzioni che, dopo anni di crisi, aveva visto la ripresa delle attività con una rigenerazione del patrimonio esistente>. A dirlo è la segretaria generale della Filca-Cisl Toscana, Simona Riccio.
<Le prime avvisaglie di forti criticità c'erano già state nelle settimane scorse – continua Riccio - perché molti lavoratori lamentavano il ritardo dello stipendio a causa della sempre meno disponibilità liquidità delle imprese. Ora con questa scelta il governo rischia di innestare una vera bomba sociale. Rischiamo di disperdere un patrimonio di professionalità che è fondamentale per il cambiamento del Paese e che è indispensabile per realizzare quanto previsto dallo stesso Pnrr. Bisogna trovare la strada perché parte di questo patrimonio di lavoratori possa essere garantita, anche trovando soluzioni di semplificazione normativa per accelerare le opere del Pnrr.>
<Il settore – aggiunge la segretaria generale Filca-Cisl Toscana – ha bisogno di politiche industriali e di lungo periodo che siano strutturali e non transitorie, e visto che c'è un governo politico è il momento di affrontare in modo strutturale le politiche del settore e dell'abitare. Bisogna rivedere i bonus garantendo i redditi più bassi e le classi energetiche più basse, considerando anche la densità abitativa dei luoghi di intervento e utilizzando strumenti emergenziali. Per questo – conclude Riccio – è bene che vengano convocati anche i sindacati del settore, perché c'è bisogno di un confronto che tuteli un pezzo del lavoro strategico per il futuro del nostro Paese e della nostra Regione. Solo dal confronto e da un tavolo con le parti sociali, si possono produrre effetti per i lavoratori che rappresentiamo ed il nostro settore>.