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«Nelle prime settimane di marzo un gran numero di ditte edili hanno fatto ricorso, per i loro dipendenti, agli ammortizzatori sociali. Si tratta di aziende fino ad oggi sane, ma che con il blocco della cessione del credito si trovano adesso in gravi difficoltà, tanto da dover ridurre drasticamente la loro forza lavoro». È il grido di allarme lanciato da Nando Paragliola, responsabile locale della Filca, il sindacato degli edili federato alla Cisl.
L’edilizia, negli ultimi anni, aveva conosciuto una rapida ripresa: nella sola provincia di Pisa gli addetti erano soliti da 3500 del 2020 ai 5000 del 2022. Ad inizio 2023  – osserva Paragliola – erano ben 1100 le imprese edili pisane iscritte alla Cassa edile.
Un patrimonio che rischia di dissolversi. «Già a fine 2022 ed inizio del 2022 molti lavoratori si recavano nelle nostre sedi lamentando il ritardo degli stipendi, dovuti alla mancata liquidità delle imprese. Alcuni hanno dovuto persino dimettersi e cercare una nuova impresa edile che garantisse loro paga certa alla fine di ogni mese. Adesso la situazione pare rapidamente precipitare. Quella del «blocco della cessione dei crediti – è il ragionamento del sindacalista della Cisl – è stata una scelta affrettata, che rischia di mettere di nuovo in ginocchio il settore delle costruzioni». 
L’appello del responsabile di Filca/Cisl: «Abbiamo bisogno di risposte concrete e di lungo periodo da dare ai nostri lavoratori. Dobbiamo fare si che i bonus diventino strutturali e l’accesso ai crediti ancora più semplice. Questo paese non può permettersi ritardi».