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<Essere medico dipendente del Servizio sanitario nazionale attira sempre meno>: lo ha detto il dottor Giuseppe Celona segretario regionale di Cisl medici, intervistato da Francesco Ippolito (50 Canale) nella trasmissione Generazioni Cisl in onda su 50 Canale questa sera alle ore 19.30 e sabato alle ore 14.30. <Dal 2019 al 2021 su un totale di 107000 dirigenti medici ospedalieri in Italia - ha osservato il sindacalista - se ne sono dimessi circa 21000 di cui 8000 per dimissioni volontarie e 13000 per pensionamento (dati Onaosi) . Cause della disaffezione: burnout, meno personale, più carichi di lavoro , peggioramento della qualità di vita personale e familiare ( ferie ridotte all’osso, fine settimana sempre occupati ), rischio di lavorare in sedi disagiate e lontane dalla residenza con continui ordini di servizio, eccessiva burocrazia>. La pandemia ha <ovviamente aggravato le condizioni di lavoro per i medici dipendenti SSN. Il 65% dei medici appena specializzati non sceglie l’ospedale pubblico ma il privato ( in particolare radiologi, oculisti , dermatologi , ginecologi , ortopedici ).  Le scuole di specializzazione in medicina d’urgenza , con unico sbocco ospedaliero (Pronto soccorso) mostrano posti vacanti per il 50%>.
Tutto questo come si riflette sulla cura in ospedale? <In ospedale - ha detto Celona - mancano medici d’urgenza per il pronto soccorso, anestesisti, pediatri , radiologi (in ATNO 62 radiologi su 120 previsti in organico ) ginecologi , nefrologi, cardiologi e, in misura minore attualmente in Toscana , chirurghi generali e ortopedici>.

Durante la trasmissione si è collegato via skype Roberto Pistonina, segretario regionale aggiunto della Cisl Toscana per fare lo stato dell'arte su liste di attesa (in miglioramento), intra moenia ed extra moenia, medici di medicina generale e ospedali di comunità.