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Ogni anno <oltre 1.300 persone perdono la vita nelle nostre fabbriche, nei campi, sui cantieri. Non abbiamo piu' sangue da dare>: così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, alla manifestazione del Primo Maggio ospitata ieri in piazza San Francesco ad Assisi. Alla manifestazione era presente anche una delegazione di sindacalisti pisani, guidata dal segretario generale Dario Campera e dalla segretaria territoriale Giorgia Bumma mentre l'altro segretario territoriale, Piero Benazzi teneva il comizio conclusivo a Montopoli.

Dal palco della manifestazione nazionale Sbarra ha invocato un intervento del governo contro gli incidenti sul lavoro: "Bisogna fermare la lunga scia di sangue", ha osservato, "chiediamo al Governo di mettere in cima alle priorita' un grande piano che azzeri questa conta vergognosa" e di sostenere "la centralita' del lavoro, un lavoro dignitoso, di qualita', contrattualizzato e sicuro". "E' il momento di un grande patto concertato, che rilanci la coesione, redistribuisca le risorse, promuova la partecipazione dei lavoratori alle decisioni d'impresa verso un nuovo modello che rafforzi crescita e solidarieta', democrazia e la liberta'", ha concluso il segretario della Cisl.

Ad accompagnare la giornata organizzata da  Cgil, Cisl e Uil - e che ha visto In piazza i tre segretari generali, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombarbieri -  lo slogan <Al lavoro per la pace>. Nell'intervento dei tre segretari, di sei delegati sindacali (provenienti da diverse categorie) e del custode del Sacro convento di Assisi, fra Marco Moroni i temi della pace, del lavoro, della crescita del Paese, dei salari e delle pensioni, della lotta alla precarietà e alla sicurezza. La Festa dei lavoratori è stata anche l'occasione per chiedere di fermare la guerra, appellandosi alla comunità internazionale e all'Onu per favorire il negoziato tra la Russia e l'Ucraina e per il cessate il fuoco. Nel pomeriggio, in piazza San Giovanni a Roma, il tradizionale concertone.